di Flavia Tobia
Sono notizie di questi giorni. I Tribunali ordinari stanno per stravolgere il mondo del calcio? Sembra proprio di si.
La prima notizia arriva dalla Germania. Nella scorsa estate il Mainz, società calcistica di Magonza nello stato federale della Renania-Palatinato, militante in Bundesliga, non rinnovava il contratto al portiere Heinz Muller, anni 36, tesserato per il club dal 2009. Scottato dal mancato rinnovo Muller citava la Società dinanzi al Tribunale di Magonza chiedendo il riconoscimento di un contratto a tempo indeterminato.
Meraviglia delle meraviglie, il Tribunale, spiegando che un contratto della durata superiore ai due anni ha sempre valore di contratto a tempo indeterminato salvo che le parti spieghino le ragioni della maggior durata, ragioni che il Mainz e Muller non avrebbero addotto, ha accolto la domanda del giocatore.
Se questo principio fosse ora ribadito da altri Tribunali, i bilanci delle Società si appesantirebbero oltremodo creando nuovi problemi ad un mondo che attualmente ne ha già tanti.
Ora è evidente che il Mainz ricorrerà in appello ma sull’esito finale non ci sono più tante certezze.
A distanza di pochi giorni è stata pubblicata anche una decisione davvero inedita del Tribunale di Verbania.
Il Giudice di Pace di Verbania (una delle più recenti provincie italiane creata nel 1992) prima ed il Tribunale di Verbania, in sede di appello, hanno stabilito che qualunque contratto firmato da un minorenne con una società di calcio non vincolerebbe più l’atleta sino ai 25 anni ma sarebbe nullo anche se sottoscritto dai genitori che hanno sul minore la patria potestà perché, non trattandosi di un atto di ordinaria amministrazione ma di straordinaria amministrazione, necessiterebbe della autorizzazione del giudice tutelare.
Un vero e proprio terremoto perché, ove generalizzato questo principio, sarebbero tantissimi i giocatori svincolati liberi di cambiare casacca alla fine di ogni stagione senza riconoscimento di alcun premio di valorizzazione per le Società.
Ed a questo punto perché mai le società dovrebbero investire nei settori giovanili?
Questa decisione è stata definita una seconda sentenza Bosman e di certo la Federazione Italiana Giuoco Calcio dovrà mettere allo studio correttivi e nuove iniziative per salvare il salvabile.
Con tutti i problemi che ha attualmente il calcio italiano questo terremoto giudiziario non ci voleva proprio.
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