
Quando si parla di mandarini, spesso si intendono le clementine. E viceversa. Ma anche se i due agrumi fanno pensare a dei gemelli, non sono la stessa cosa. Il Centro federale per la nutrizione (BZfE) spiega quali sono le differenze.
Il mandarino e la clementina non hanno lo stesso sapore
Il mandarino è originario della Cina e si dice che abbia circa 3.000 anni.
La clementina non ha tanti anni alle spalle: è conosciuta solo da circa 100 anni ed è nata dall’incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro.
Ciò influisce anche sul gusto. La clementina ha un sapore da dolce a leggermente acido. Il mandarino, invece, ha un gusto più aromatico e aspro, secondo gli esperti di nutrizione.
La clementina ha una buccia più spessa
Se guardi da vicino, puoi anche vedere differenze nell’aspetto. Le clementine sono leggermente più piccole dei mandarini. E hanno un guscio più spesso, il che significa che durano più a lungo. Ma i mandarini hanno anche il vantaggio di avere la buccia più sottile: è più facile staccarla.
Mancia: È meglio conservare la frutta in una fruttiera.
Sbucciare mandarini e clementine: ecco come farlo correttamente
Peeling con parola chiave: per molte persone, questo comporta la rimozione meticolosa del tessuto bianco attorno al frutto. Questo non è un must, anzi il contrario.
Secondo la BZfE vale la pena lasciare il tessuto di tanto in tanto: perché contiene sostanze vegetali secondarie che proteggono le cellule e possono regolare la pressione sanguigna.
Acquistare clementina o mandarino: questo è ciò a cui dovresti prestare attenzione
Un altro consiglio: se senti una cavità più grande tra la buccia e il frutto, è meglio lasciarli in negozio. Secondo la BZfE questo potrebbe essere un segno che il mandarino o la clementina sono stati conservati troppo a lungo.